Giovedì 13 febbraio 2020, le commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato tre identici emendamenti per anticipare il recepimento della direttiva RED II, la nuova direttiva europea sulle rinnovabili, nella parte autoconsumo e comunità energetiche. Scopri di più!
Autoconsumo e comunità energetiche rinnovabili: cosa prevedono gli emendamenti del 13 febbraio 2020
Gli emendamenti si propongono di avviare al più presto una fase pilota di sperimentazione fino al 30 giugno 2021 limitata agli impianti rinnovabili fino a 200 kW, allo scopo di acquisire gli elementi necessari all’elaborazione delle norme sull’autoconsumo contenute nelle direttive 2018/2001 sulle fonti rinnovabili (RED II) e 2019/944 sul mercato elettrico (EMD II), che l’Italia dovrà recepire, rispettivamente, entro il 30 giugno 2021 e il 31 dicembre 2020.
Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono
Le comunità energetiche consentono ai cittadini di partecipare attivamente alla produzione e al consumo di energia pulita, diventando produttori indipendenti e condividendo l'energia generata con altri membri della comunità.
Questo modello decentralizzato di produzione e consumo energetico favorisce l'autosufficienza, la riduzione dei costi energetici e la promozione dell'energia pulita a livello locale.
Grazie agli emendamenti approvati, l'Italia si sta preparando ad avviare una fase pilota di sperimentazione delle comunità energetiche rinnovabili, al fine di acquisire i dati necessari per elaborare le norme sull'autoconsumo contenute nella Direttiva RED II.
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Questo passo avvicinerà ulteriormente il nostro paese agli obiettivi comunitari e ci consentirà di sfruttare appieno il potenziale delle fonti rinnovabili per una transizione energetica sostenibile ed efficace. Infatti, le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un aspetto fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica stabiliti dalla Direttiva RED II.
Direttiva RED II
La RED II (Direttiva UE 2018/2001), conosciuta anche come Winter Package o Clean Energy Package, è un importante intervento legislativo adottato a livello europeo che promuove l'uso di energia da fonti rinnovabili e rappresenta una rielaborazione della precedente Direttiva RED I del 2009/28/UE.
Questa direttiva, adottata a livello europeo, promuove l'uso di energia proveniente da fonti rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere gli obiettivi climatici dell'accordo di Parigi.
Le normative e le direttive del Clean Energy Package, adottate tra la fine del 2018 e il 2019, hanno dato vita un quadro regolatorio per la governance dell'Unione Europea in materia di energia e clima, al fine di raggiungere nuovi obiettivi comunitari entro il 2030.
All'interno di questa cornice, e in particolare nella considerazione n. 2 della Direttiva RED, è stato riconosciuto come un maggiore utilizzo di energia rinnovabile sia fondamentale e determinante per ridurre le emissioni di gas serra, in linea con gli impegni presi nell'accordo di Parigi del 2015 sul cambiamento climatico, le politiche energetiche e climatiche entro il 2030.
La Direttiva RED II ha stabilito che l'intera Unione Europea dovrà raggiungere il 32% di consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili (FER) entro il 2030 e ha imposto a ogni Stato membro di contribuire al conseguimento di tale obiettivo attraverso target nazionali coerenti.
Recependo la Direttiva, il Piano Nazionale per l'Energia e il Clima italiano (PNIEC) - inviato alle Istituzioni europee a gennaio 2019 - si è posto l'obiettivo di raggiungere entro il 2030 una percentuale del 30% di energia da fonti rinnovabili nei Consumi Finali Lordi di energia.
In linea con un'economia a basse emissioni di carbonio, il PNIEC ha prospettato anche l'eliminazione graduale (phase-out) del carbone dalla generazione elettrica entro il 2025.
Per quanto riguarda il settore elettrico, il Piano Nazionale per l'Energia e il Clima ha progettato di raggiungere entro il 2030 una quota del 55% di energia da fonti rinnovabili, con un contributo significativo proveniente dallo sviluppo del fotovoltaico (52 GW entro il 2030, un aumento di 32 GW rispetto agli attuali 20 GW) e dell'eolico (circa 19 GW entro il 2030, un aumento di 9 GW rispetto agli attuali 10 GW).
Per raggiungere questi obiettivi, il Piano ha previsto una vasta gamma di misure, sia per impianti di grandi dimensioni che per quelli più piccoli, tra cui:
- l'introduzione di nuove procedure competitive per l'assegnazione di incentivi nell'ambito dei PPA - Power Purchase Agreement, ovvero accordi di acquisto di energia da fonti rinnovabili a lungo termine;
- la semplificazione delle procedure autorizzative;
- l'ottimizzazione delle principali produzioni esistenti;
- la promozione delle comunità energetiche e dell'autoconsumo.
Per le comunità energetiche e l'autoconsumo, il legislatore ha adottato una disciplina di promozione e di incentivazione transitoria, che sarà sostituita con quella ora delineata nel D.Lgs. n. 199/2021 di recepimento della Direttiva RED II e nel D.Lgs. n. 210/2021 di recepimento della Direttiva 2019/944/UE.
Come EPQ seguiamo con attenzione l’evoluzione normativa e stiamo studiando le energy communities con i principali stakeholder di settore, dando il nostro contributo per un recepimento della direttiva che sia efficace nel processo di transizione energetica europea.