Da un recente studio di smartEn, l’associazione europea degli operatori di mercato che guidano soluzioni energetiche digitali e decentralizzate, emerge come il mercato elettrico italiano rappresenti un esempio virtuoso nell'utilizzo di nuove risorse nei mercati dei servizi di dispacciamento. Scopri i dettagli.
UVAM: l’esempio virtuoso dell’Italia
Secondo lo studio "The smartEn Map - European Balancing Markets Edition", nel 2018, l’Italia è stato il Paese europeo che ha fatto i più importanti progressi con riferimento all’utilizzo delle nuove risorse nei mercati dei servizi di dispacciamento, superando Francia e Finlandia, Paesi che per potenza qualificata erano considerati i best in class.
Fino al 2017, il mercato italiano era stato valutato da smartEn totalmente chiuso per le risorse distribuite.
L’esperienza italiana è cominciata a giugno 2017, mese di avvio delle UVAC (Unità Virtuali Abilitate di Consumo), con una potenza abilitata nel primo mese pari a circa 100 MW, fino ad evolvere a fine 2018 verso le UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste) aggregando consumo, produzione e sistemi di accumulo, con una crescita importante in termini di potenza abilitata.
A Ottobre 2019 sono stati assegnati quasi 1000 MW di capacità, arrivando quasi a saturare quanto era stato messo a disposizione del Progetto Pilota UVAM per l’anno 2019 tramite procedure di approvvigionamento a termine.
L’abilitazione e l'utilizzo da parte dei TSO di risorse distribuite per soddisfare i propri fabbisogni di servizi è in corso di sviluppo in molti mercati e assumerà progressivamente un ruolo strutturale su scala globale. In Italia, Terna ha ribadito l’intenzione di continuare con decisione con questa sperimentazione con l’obiettivo di includere, oltre all’industria, sempre di più i consumatori del settore terziario e, in futuro, anche dell'ambito domestico.
Per saperne di più, è possibile scaricare e consultare l’approfondimento di Terna.
Il mercato elettrico italiano tra cambiamenti e obiettivi
L’Electricity Market Report 2019 – pubblicato poche settimane fa e redatto dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano con la partnership di diverse imprese, tra cui EPQ – ha analizzato il mercato elettrico italiano, tra cambiamenti e obiettivi, focalizzandosi in particolare sul progetto pilota UVAM.
Il progetto introduce la possibilità di inserire in un unico aggregato che opera sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento diversi «nuovi» soggetti: unità di consumo, unità di produzione rilevanti e non rilevanti e impianti di accumulo, questi ultimi del tutto assimilati a impianti di produzione.
EPQ è in grado di integrare le quattro tipologie di unità all’interno del suo portafoglio di flessibilità, contribuendo in modo concreto a garantire efficienza ed adeguatezza del sistema elettrico italiano.
Sei un grande consumatore di energia? Contatta EPQ per una valutazione preliminare della tua flessibilità.