La domanda globale di energia diminuirà del 6% nel 2020, un crollo pari a sette volte quello registrato a seguito della crisi finanziaria del 2008. Il peggior shock per il settore energetico dalla Seconda Guerra Mondiale. È quanto emerge dal nuovo report “Global Energy Review” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea). Scopri di più leggendo l'articolo.
Il rapporto Iea “Global Energy Review” fornisce una visione quasi in tempo reale dell’impatto straordinario della pandemia da Covid-19 sulle varie fonti di energia e, sulla base dell’analisi di oltre 100 giorni di dati reali di quest’anno, fa delle stime su come la situazione potrebbe evolversi nel resto del 2020.
Le proiezioni si basano sull’ipotesi che i lockdown attuati in tutto il mondo in risposta alla pandemia vengano allentati in maniera progressiva nella maggior parte dei Paesi nei prossimi mesi e siano accompagnati da una graduale ripresa economica.
Dallo studio emerge che i cambiamenti nell’uso dell’elettricità durante i lockdown hanno comportato un calo significativo della domanda complessiva della stessa, con livelli e schemi di consumo nei giorni feriali simili a quelli di una domenica pre-crisi.
È da sottolineare il fatto che il calo della domanda è significativo per quasi tutte le fonti energetiche, mentre le rinnovabili sono l’unica fonte di energia in aumento nel 2020.
A seguito di queste tendenze – in primo luogo le diminuzioni dell’uso di carbone e petrolio – si prevede che le emissioni globali di CO2 legate al settore energetico diminuiscano di quasi l’8% nel 2020, raggiungendo il loro livello più basso dal 2010.
Se il trend si dovesse confermare, si tratterebbe della più grande riduzione delle emissioni mai registrata, quasi sei volte superiore persino rispetto al precedente calo record di 400 milioni di tonnellate che si verificò nel 2009, come conseguenza dalla crisi finanziaria globale.
Per ulteriori approfondimenti, puoi leggere l'edizione 2020 del Global Energy Review, disponibile per la consultazione cliccando qui.